Lorenzo Dufour, appartenente ad una famiglia genovese di origine francese, aprì a Sampierdarena (Genova), nel 1829, una raffineria di zucchero, chiusa nel 1840 in seguito a un aumento del dazio sugli zuccheri. Nel 1843, l’impianto venne adattato alla produzione di sali chinino, permettendo ai Dufour di
distinguersi nel settore chimico.
Alla morte di Lorenzo, i figli
concentrano gli interessi della famiglia nella produzione chimica e farmaceutica. La fabbrica di chinino cambiò il nome da “Lorenzo Dufour” a “Ditta Fratelli Dufour” e tentò le produzioni, presto abbandonate, di
acido citrico e saponi, mentre riusì a specializzarsi nella lavorazione della mannite. I fratelli Dufour Iniziarono un ampliamento dell’attività chimica, dando avvio alla lavorazione degli estratti di due piante sudamericane, il campeccio e il quebracho: dalla pianta di campeccio veniva estratta una tintura colorante, la pianta del quebracho era utilizzata sia per la conciatura, in virtù della sua proprietà di dare al cuoio una colorazione gialla più o meno intensa, sia nell’industria farmaceutica, poiché possedeva vari alcaloidi febbrifughi e calmanti della tosse. Nel 1926, la “Ditta Fratelli Dufour” venne trasformata in “Società Anonima Fratelli Dufour” e ampliò
le attività produttive all’estrazione del tanino dalla corteccia di castagno, alla lavorazione delle radici della pianta di liquirizia e all’estratto della corteccia di quassio, le cui proprietà ed i principi attivi lo rendevano un antiparassitario naturale, utilizzato in commercio dai Dufour con il nome « AFIS », rimedio naturale contro gli afidi delle piante.
La manifattura della liquirizia suggerì a Gustavo Dufour l’idea di confezionare caramelle,
idea che si tradusse nel 1926 nella nascita, a Cornigliano, delle “Caramelle San Giacomo”, dal
nome della omonima villa che ospitava lo stabilimento.
Contributo di
Daniela Tazzi