Il Somniale Danielis è il manuale di interpretazione dei sogni più diffuso tra Medioevo e Rinascimento, attribuito al profeta biblico Daniele. Presenta in ordine alfabetico lunghi elenchi di oggetti, luoghi, persone, animali cui si attribuiscono significati utili per la predizione del futuro. Originato per tradizione orale nell’Antico Egitto e nelle culture mediterranee, ebbe una prima redazione in greco, poi una vasta tradizione in latino, e molte traduzioni nelle lingue europee dal IX secolo in poi. La traduzione in volgare italiano è testimoniata in particolare da manoscritti di area fiorentina, in cui i Sogni di Daniele si accompagnano a importanti testi della letteratura italiana delle origini (Dante, Boccaccio).
Il libro “I sogni di Daniel profeta” ci fa entrare nel Medioevo attraverso la visione dei sogni. E’ menzionato come un testo “superstizioso” da Liutprando di Cremona e da Giovanni da Salisbury, ed è esplicitamente condannato da Graziano nel suo Decretum, uno dei testi fondamentali del diritto medievale europeo, diventando, per tale motivo, un testo proibito.
Questo libro è la versione volgare italiana pubblicata a Firenze dall’editore Lorenzo Morgiani.
L’originale è conservato presso Österreichische Nationalbibliothek di Vienna.
Contributo di
Daniela Tazzi