Immerso, respiro tutto (immersed, breathing all) show- Mirabilia Urbis, 2019, Rome
Installazione ambientale, 2019
dph_Simone D’Exe
*Elmo storico, 1924
grazie alla gentile collaborazione della PALUMBARUS srl, Palermo e la Soprintendenza del Mare
Sound: We Lost The Sea©
gruppo musicale australiano che ha tratto la traccia audio da una registrazione reale dell’ultima immersione del subacqueo David
Shaw, deceduto nella missione cercando di riportate in superficie il corpo di un collega rimasto nel fondale.*
A partire dallo spazio ipogeo l’artista ha immaginato una discesa in un ambiente immersivo e sottomarino totalmente alienato dal contesto urbano. Un sotto, dove l’installazione pendente e la eco sonora restituiscono allo spettatore la sensazione, suggerita dal titolo, di “immersione – respiro – tutto”, come un mantra silenzioso nascosto nella sequenza ritmica delle parole.
Testo estratto dal testo curatoriale di Giuliana Benassi
immersióne s. f. [dal lat. tardo immersio -onis]. – 1. L’immergere-rsi, l’essere immerso: l’i. del corpo nell’acqua; i. del palombaro; i.
di una conchiglia; b.Sepoltura per i.: usanza funebre dell’abbandonare in mare o in un corso d’acqua il corpo del defunto o lasciarlo immerso per qualche tempo prima del definitivo seppellimento. 5. In matematica, proprietà d’i. quelle che competono sottostruttura contenuta (immersa) in una struttura più ampia.
respiro s. m. [der. di respirare]. – 1. a. Il respirare, l’alternarsi dei movimenti respiratorî: trattenere il r.; si fermò un istante per riprendere r. b. Ogni singolo atto della respirazione: fare, emettere un r.; allargò i polmoni in un profondo r.; Nell’espressione largo o ampio r., per indicare in letteratura, in arte, ecc., larghezza di vedute e di concezione.
tutto agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero»]. – L’intera quantità, numero o complesso, senza esclusione di alcuna parte o di alcuni elementi dell’insieme. 1. a. Come agg., indica l’intera estensione nello spazio o nel tempo, l’intera quantità, esprime il concetto della compiutezza: t. il mondo, t. il mare, t. l’universo; The colours of the grips are are taken from the colors that the NASA uses for the atmospheric measurements.
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Federica Di Carlo
(Roma, 1984) Vive e lavora a Milano.
Indaga il rapporto tra uomo e natura, misurandone i confini e le reciproche connessioni. L’artista nella sua ricerca si pone con uno sguardo verticale di costante rimando tra la dimensione umana e la sua rilevanza cosmica traducendo in opere d’arte visioni, intuizioni e nuove letture scaturite dall’osservazione di fenomeni naturali. La luce, il mare, l’arcobaleno, il cielo sono alcuni dei soggetti che ricorrono nelle sue opere, tramutati in simboli di qualcos’altro ed esplorati dall’artista come elementi di portata universale. Spesso i suoi lavori sono costruiti attivando dialoghi con varie personalità del mondo scientifico, quali fisici o astrofisici, con lo scopo di ampliare i confini delle discipline e creare un corto circuito tra paradigma scientifico e visione artistica.
L’artista utilizza vari linguaggi, lavorando sempre in maniera installativa a partire da un sito che diventa interlocutore e contenitore dell’opera. I suoi lavori sono sempre organismi esigenti di spazio per esser concepiti e compiuti, diventando essi stessi “luoghi” da esperire.
Contributo di
Cecilia Canziani