Karl Heinrich Klingert, nato nel 1760 a Herrnprotsch, Breslavia, all’epoca appartenente alla Germania, e morto nel 1760 a Breslavia in Polonia, è stato un ingegnoso inventore e meccanico, che ha progettato e costruito diversi articoli di attrezzature subacquea. Klingert era interessato principalmente allo studio della chimica-fisica, alla termica e meccanica dei fluidi, e dell’energia galvanica, così come per l’idraulica ed i suoi effetti. Alla fine del Settecento inventò e costruì un casco “aperto” che utilizzava anche un cilindro di aria compressa da cui il subacqueo poteva respirare indipendentemente dalla superficie.
I progetti di Klingert, tuttavia, non furono messi in pratica nonostante la loro pubblicazione in due dei suoi libri: “Description of a Diving Machine adatto per l’uso nei fiumi” del 1797 e “A Brief Supplement to the History and Description of a Diving Machine” del 1822.
Nel suo libro del 1797 Klingert descrive i suoi due progetti per l’attrezzatura subacquea: la sua muta semi-atmosferica, in cui ricavava l’aria dalla superficie mediante due tubi, e il suo secondo apparato con un grande serbatoio d’aria, che teoricamente consentiva al subacqueo di andare più in profondità e fare a meno dei tubi in superficie. Nella sua seconda opera del 1822 descrive una lampada progettata per bruciare sott’acqua e il suo apparato per l’apnea dotato di una bombola di aria compressa.
Il casco aperto è stato reinventato poco dopo e ha portato a una rivoluzione nell’immersione; e molto più tardi l’uso dell’aria compressa per le immersioni divenne un uso comune.
Per la sua invenzione, che trattava la cavitazione, cioè la formazione e la dissoluzione di cavità riempite di vapore (bolle di vapore) nei liquidi, fu nominato membro onorario della “Società economica di Lipsia” nel 1798.
Il disegno è stato pubblicato nel volume “La Navigation sous-marine”, edito a Parigi nel 1906 e conservato presso la British Library di Londra.
Contributo di
Daniela Tazzi