Da mesi il rapporto dei ragazzi con la scuola tra presenze e assenze, è il principale problema delle famiglie italiane; frequenti stravolgimenti ridisegnano le nostre vite e sottolineano in maniera drammatica i ritardi della scuola e della società italiana. Ma i ragazzi come si muovono in questo in/out costante? I genitori e gli insegnanti in un momento cosi denso e saturo sono in grado di generare spazi alternativi? Possono creare dei vuoti d’aria? O portare una boccata d’aria? In sintesi, quanto questa pandemia oltre alla proteste, ci ha permesso di imparare ad adattarci anche riguardo all’educazione dei nostri figli?
Dobbiamo innanzitutto distinguere l’apprendimento dalla scolarizzazione, ossia discernere quello che è il fine umanistico dell’insegnante dall’effetto che esercita l’invariante struttura della scuola. Tale struttura invisibile consiste in un sistematico insegnamento che sfugge a qualunque controllo del docente come dell’autorità scolastica. Trasmette ineluttabilmente un messaggio: che solo grazie alla scolarizzazione un individuo può prepararsi prepararsi a vivere da adulto nella società; che ciò che non si insegna a scuola vale poco e che ciò che si apprende fuori dalla scuola non merita di essere conosciuto. Io lo chiamo programma occulto perché, nel sistema scolastico, esso costituisce la cornice immutabile entro la quale avvengono tutti mutamenti dei programmi visibili.
Sembra, riprendendo le parole del grande studioso Ivan Illich che questa “cornice immutabile” abbia esteso il suo campo d’azione, si sia spostata anche dentro le nostre case, se già non c’era. L’idea di continuare a decifrare i progressi dei nostri ragazzi “solo” attraverso le metodologie, i sistemi e le dinamiche tipiche della scuola in questa fase è insufficiente e inadatta perché gli spazi sono multiformi e altri. Andrebbero fatti degli sforzi per consentire ai nostri ragazzi di accorgersi che l’adattamento e la modificabilità sono qualità non difetti.
Quella che segue è la descrizione del LABORATORIO tenuto dagli alunni della 2G dell’istituto Comprensivo Statale di primo grado De Andreis a Milano, tra il gennaio e il marzo 2021. Quando abbiamo aderito all’invito di Carico Massimo la scuola era appena stata aperta anche alle seconde e terze medie quindi speravamo di iniziare e finire in presenza, ma all’inizio di marzo la scuola è stata richiusa a tutti. Abbiamo deciso di continuare e fare l’ultima parte a distanza, tutto il lavoro è stato collettivo e concordato con i ragazzi.
Dopo una ricerca accurata adesso sappiamo che nella lingua italiana esistono più di duemila tra termini, parole, definizioni, locuzioni o modi di dire che hanno a che fare direttamente o indirettamente con la parola aria. Abbiamo elencato quelli che si ripetono con più frequenza nel nostro vocabolario. La fase successiva ha riguardato la scelta di uno tra questi termini da parte dei ragazzi che lo hanno poi rappresentato, disegnandolo in maniera: personale, curiosa, estrosa, stramba, stravagante, bizzarra.
I disegni sono stati poi scambiati e ognuno ha interpretato, sia in maniera oggettiva che soggettiva, il lavoro dell’altro. Nell’audio realizzato per « Rubriche d Aria » potrete ascoltare alcune tra queste interpretazioni scelte e lette dai ragazzi.
Ringraziamenti:
Un grazie affettuoso e divertito alle ragazze e ai ragazzi della 2 G:
Anjelo, Rebecca, Alberto, Josue, Jacopo F., Alexandros, Martina, Greta, Luna, Livia, Niccolò, Rohan, Giada, Pietro, Elisa, Antonella, Riccardo, Jacopo V.
Un grazie particolare alla professoressa Chiara Carpentieri di Italiano che ha aiutato i ragazzi per la parte linguistica e nella comprensione dell’opera e soprattutto ha permesso di svolgere le attività nelle sue ore.
Grazie alle famiglie.
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Anjelo interpreta il disegno di Martina
Mezz’aria
Lo sfondo del disegno è azzurro e verde e mi ricorda il cielo. In mezzo ci sono un libro e una matita che sembrano fluttuare nel nulla. In alto la scritta On Air mentre in basso c’è scritto mezz’aria.
Entrambe le scritte sono bianche
Al centro un sottile spazio orizzontale divide il disegno in due parti
la linea come un taglio divide anche il libro e la matita. Sembra quasi una magia, un illusione ottica. Per me è strano vedere degli oggetti sospesi a mezz’aria perché non li ho mai visti prima.
Martina legge per Pietro il disegno di Josuè
Aria fritta
In questo disegno è rappresentata l’aria fritta come un piatto di pollo con un contorno di patatine fritte su uno sfondo giallognolo.
In alto e in basso ci sono due scritte.
Quella in alto che è molto carina trasforma il marchio dell’AIA nota casa di allevamento e trasformazione di carne di pollo, in ARIA. Trasformando leggermente il noto marchio con la scritta rossa su fondo bianco e verde, il significato è completamente diverso.
In basso c’è scritto: pollo fritto ma proprio fritto. Secondo me la rappresentazione di Josue dell’aria fritta non è molto efficace perché non capisco cosa centra l’aria.
Se non ci fossero state le scritte sopra e sotto non l’avrei capito.
Riccardo descrive il disegno di Giada
Aria infernale
Nel disegno della compagna Giada si notano subito tre cose: dei palazzi, un teschio e una scritta. Il cielo, è rappresentato con un grigio scuro e penso che sia l’aria infernale, inquinata. I palazzi sono messi in basso su tutto il foglio e sono di colore scuro, grigi, neri e una specie di turchese scuro.
In alto al centro in un cielo scuro e plumbeo appare come una nuvola trasparente un teschio e di fianco, sulla destra, la scritta: aria infernale. Suppongo che Giada voglia trasmettere l’idea che se continuiamo a inquinare, respireremo sempre di più aria infernale e quindi la morte.Questo disegno è molto efficace perché ha molto significato e da esso dobbiamo imparare che se continuiamo a disboscare e aumentare il riscaldamento tutti noi potremmo finire molto male.
Jacopo F. Alberto descrive il disegno di Livia
Aria di festa
Questo disegno rappresenta una festa dove ci sono quattro ragazzi che si divertono
Ci sono luci colorate, palloncini, musica
Questa immagine mi fa pensare a una festa di compleanno dove tutti sono contenti e spensierati. Inoltre trasmette serenità e gioia e viene il desiderio di entrare e partecipare insieme agli altri.
Greta descrive il disegno di Rebecca
Boccata d’aria
Rebecca per rappresentare il concetto di “boccata d’aria” ha disegnato un rossetto rosso su uno sfondo azzurro.
Il rossetto è aperto pronto all’uso
Sulla sfondo due scritte con caratteri trasparenti e centrate. In basso più piccola e nera boccata d’aria. In alto in grande e rossa ON AIR. Penso abbia associato la parola aria al rossetto perché è un cosmetico che si mette sulla bocca, quindi boccata d’aria.
Antonella descrive il disegno di Jacopo F.
Camera d’aria
In questo disegno vedo un personaggio strano e molto gonfio, sembra formato da tante camere d’aria tutte colorate che si stagliano sullo sfondo color rosa scuro dove appaiono tante scritte, alcune incomplete che indicano il nome del progetto ON AIR e il soggetto che in questo caso è CAMERA D’ARIA. Personalmente giudico questo disegno non tanto bello, soprattutto il personaggio mi appare poco realistico perchè sembra una persona obesa che saluta goffamente.
Martina legge Josue del disegno di Antonella
Vuoto d’aria
In questo disegno si vedono una sfera centrale gialla nella quale ci sono delle scritte così come tutt’intorno a essa
La sfera contiene tante volte la parola “vuoto” mentre all’esterno c’è ripetuta in tanti dimensioni e colori diversi un’altra parola “aria”. Il disegno è fatto bene ed è tutto pixellato. Nella sfera i pixel sono più larghi e la fanno sembrare una spugna
In molte scritte il contorno è nero. Secondo me la sfera rappresenta una spugna che assorbe l’aria e crea un vuoto giallo. Martina
Elisa descrive il disegno di Greta
Tromba d’aria
Nel disegno è rappresentato di profilo una viso femminile. I capelli castani sono raccolti in uno chignon. Gli occhi sono chiusi e le labbra nere. La ragazza soffia su un palazzo che viene tagliato a metà. Il palazzo è nero e ha le finestre azzurre mentre intorno e indietro ci sono palazzi grigi. Sullo sfondo il cielo, quasi dorato, è coperto da una miriade di trombe di varie dimensioni che, scure sembrano fluttuare nel cielo. Per questo disegno non è efficace perché sembra che la ragazza stia dormendo e il suo atteggiamento insieme agli particolari non mi fa pensare alla “tromba d’aria”.
Jacopo F. Livia descrive il disegno di Niccolò
Mal d’aria
Nel disegno c’è un ragazzo che ha un braccio tagliato e sospeso vicino a lui di vede un coltello che pare fluttuare nell’aria. Il ragazzo si è appena tagliato con quel coltello mentre cucinava. Allora lancia il coltello in aria e inizia a maledire tutto e tutti. La sua faccia, è davvero tanto arrabbiata. Secondo me il disegno “mal d’aria” si riferisce all’atmosfera nervosa soffocante e strana che c’è in quella stanza.
Jacopo F. Niccoló descrive il disegno di Pietro
Saltare in aria
In questo disegno del mio compagno Pietro vedo due persone che volano si trovano una in basso e una in alto su una diagonale
Un maschio in alto a sinistra, con i Jeans e una maglietta rossa che sembra essersi sollevato mentre era seduto. In basso a destra una femmina con i capelli lunghi neri e blu, che soffia verso il ragazzo. La faccia della femmina è di colore blu sospesa indossa una tunica bianca. Il ragazzo è molto in lato vicino a una nuvola che nasconde metà del sole e la scritta ON AIR.
Nell’angolo in basso a sinistra appare un paesaggio, una collina con degli alberi.
Secondo me…….
Jacopo F. descrive il disegno di Alex
Aria di sfida
Il disegno rappresenta un manifesto di una competizione sportiva. Sullo sfondo verde risaltano frasi e vari riquadri con immagini e foto. In alto appare la scritta grande aria di sfida e appena sotto un disegno rappresenta due giocatori che non vedono l’ora di sfidarsi. Sotto altre scritte centrali : martedì, Inter-Milan ore19.00
Sparse ai lati delle scritte ci sono foto anni ’60/’70 delle formazioni delle due squadre e di due giocatori: Bolchi per l’Inter e Sormani per il Milan. Credo che questo disegno non sia molto efficace perché senza la scritta ARIA DI SFIDA non avrei capito che si voleva sottolineare proprio questo concetto.
Rohan descrive il disegno di Jacopo
Castelli in aria
In primo piano si vede una mappa che occupa quasi tutto il disegno. La mappa inizia in basso a destra vicino a un bambino e dopo un lungo percorso, ritorna alla pancia del bambino. La mappa è colorata con i colori primari e secondari mentre lo sfondo è di colore rosa pelle. In basso vicino all’inizio della mappa c’è scritto #castelliinaria e in alto in un angolo c’è scritto in grande “ON AIR” che esce dal foglio e le lettere sembrano tagliate. Entrambe le scritte sono colorate di un grigio mescolato con il marrone. Secondo me Jacopo ha voluto raffigurare “castelli in aria” come una mappa per un caccia al tesoro, solo che al posto del tesoro c’è un castello in aria.
Livia legge, Luna descrive il disegno di Rohan
Darsi delle arie
In questo disegno il mio compagno ha voluto rappresentare un negozio di profumi
Lo capisco perché il nome del negozio è “DARSI DELLE ARIE PROFUMI”
Fuori dal negozio ci sono dei cartelli, su uno c’è la pubblicità di un profumo. Il negozio sembra nuovo, appena aperto. Su un manifesto in vetrina c’è il volto di una signora grassa, anziana e con i capelli sparati in aria. Un’altra immagine invece raffigura delle creme per il viso.
L’ambiente intorno è buio, quindi è notte ma il negozio sembra aperto. Nel negozio ci sono dei mobili dove ci sono profumi ma non si vedono persone.Penso che Rohan abbia voluto rappresentare un negozio appena aperto.
Contributo di
Ferdinando Mazzitelli