Fin dai tempi più remoti, la cultura occidentale è stata attraversata da un mito: il volo umano, il dominio dell’aria. Esso scaturva dalle proiezioni della fantasia, dalla volontà di controllo sugli elementi della natura, dalla sfida dell’igegno e della tecnica. Oggi sembra che quel mito sia diventato una realtà, grazie ai viaggi spaziali, alle tecnologie informatiche ed elettroniche e - tragicamente - alle nuove modalità belliche che hanno reso il conflitto del Golfo Persico una guerra eminentemente aerea, verticale.
Nella guerra moderna, teorizzata da Clausewitz, i cittadini in armi erano disposti in senso orizzontale, frontale, terrestre; la guerra aerea, invece, distribuisce i contendenti nello spazio tridimensionale r viene condotta da un esercito specializzato di tecnici professionisti.
Si tratta di una nuova prospettiva in cui la Terra, vista dai satelliti artificialiche la osservano e la analizzano, è trasformata in un immenso reday-made. Seguendo il senso di questa immagine derivata da Duchamp, Boatto opera un ripensamento non solo della storia militare e delle più aggiornate concezioni dello spazio, ma soprattutto della mitologia e della cultura figurativa del ‘900. E dimostra come l’aria domini ogni aspetto della realtà e dell’attività dell’uomo contemporaneo, sradicato dalla sua stessa dimora terrestre.
Courtesy MAXXI, Roma
Contributed by
Stefano Chiodi