“Quando ho deciso di fotografare il cielo per un anno intero, una volta al giorno, ho voluto anche sottolineare questa impossibilità di tradurre i segni naturali. In Infinito, la sequenza temporale di un anno per un totale di 365 fotografie è così anch’essa insufficiente per ridare un’immagine del cielo. […] Infinito diventa così un possibile atlante cromatico del cielo; 365 possibili cieli. […] Così formulato il lavoro può suggerire una impossibilità a fotografare. È invece questa non possibile delimitazione del mondo fisico, della natura, dell’uomo, che la fotografia trova validità e senso.” Luigi Ghirri
©eredi di Luigi Ghirri
Il lavoro è stato successivamente pubblicato in un volume edito da Meltemi nel 2001
Contributed by
Alessandra Poggianti