Christoph Scheiner, nato a Markt Wald, un paese della Baviera in Germania, il 25 luglio 1573 e morto a Nysa, un comune della Polonia, il 18 luglio 1650, è stato un gesuita, astronomo e matematico tedesco.
Descrisse gli usi dei pantografi e si interessò particolarmente di ottica; pubblicò i risultati delle sue ricerche nel libro Oculus sive fondamentum opticum, scritto nel 1619. L’esperimento ottico di Scheiner, ancora ricordato in alcuni trattati della materia, serve a trovare il punto prossimo, cioè quella porzione di spazio nel processo visivo, più vicino all’occhio, che può essere messo a fuoco, e il punto remoto, che individua la massima distanza a cui un oggetto, posto sull’asse ottico, viene messo a fuoco sulla retina della visuale.
Pubblicò inoltre numerosi studi e opere di astronomia, in particolare sulle macchie solari, argomento sul quale entrò in polemica anche con Galileo Galilei. A partire dalla pubblicazione nel 1630 dell’opera Rosa Ursina sive Sol, ex admirando facularum et macularum suarum phenomeno varius, la disputa tra Scheiner e lo scienziato toscano divenne particolarmente virulenta.
Nell’opera postuma Prodromus de Sole mobili et stabili Terra contra Galileum de Galilei, pubblicata nel 1651, Scheiner sostenne le teorie tolemaiche sull’immobilità della Terra, in contrasto con le nuove idee copernicane e con le dimostrazioni dello stesso Galileo. Tale opera può essere considerata una degli ultimi tentativi di sostegno verso il sistema cosmologico tolemaico.
A Christoph Scheiner è stato dedicato un cratere di 110 km di diametro sulla Luna.
La Tavola è inserita nel volume Tres epistolae de maculis Solaribus scriptae ad Marcum Velserum … : cum observationum iconismis, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Contributed by
Daniela Tazzi