¡Ay Sudamérica! (scrolling of performance synopsis, English version)
¡Ay Sudamérica! (unedited footage)
¡Ay Sudamérica! (video installation material)
Il Colectivo de Acciones de Arte (CADA) è un gruppo di artisti attivisti cileni (Lotty Rosenfeld e Juan Castillo, il sociologo Fernando Balcells, il poeta Raúl Zurita e la scrittrice Diamela Eltit) che ha utilizzato la performance per contestare la dittatura di Pinochet in Cile. CADA ha incorporato strategie di teatralità e performance come elemento essenziale di tutte le sue « azioni artistiche », mettendo in discussione le pratiche e le istituzioni di tutta la politica e concependo l’arte come una pratica sociale necessaria che sradica la tradizionale distanza tra l’artista e lo spettatore. Impegnati nella fondazione di una pratica aperta e spontanea di spettatorialità, i loro « interventi nella vita di tutti i giorni » intendevano interrompere e alterare le routine normalizzate della vita urbana quotidiana dei cittadini, attraverso una sovversione semiotica che decontestualizzava e ristrutturava semanticamente i comportamenti, i luoghi e i segni urbani.
Il 12 luglio 1981, sei piccoli aerei, volano in perfetta formazione sopra Santiago, lasciarono cadere 400.000 volantini che sul rapporto tra arte e società. Questa azione fa riferimento al bombardamento della Casa del Governo (La Moneda), che segnò la caduta del governo democratico di Salvador Allende e l’inizio della dittatura di Augusto Pinochet in Cile. Attraverso questa « acción sobre arte y política », CADA ha ricostruito il trauma politico del 1973, proponendo al contempo una nuova prospettiva politica critica. I volantini contenevano un messaggio che sosteneva contemporaneamente il diritto di ciascuno a un tenore di vita dignitoso e proponeva che il grande pubblico fosse in grado di instaurare un concetto di arte completamente nuovo, in grado di superare i confini tradizionali ed elitari e di entrare a far parte della vita pubblica.
In questo videoclip è riportata la versione inglese di un testo che introduce la performance.
Contributo di
Juan Pablo Macías