L’arte dei rumori è un manifesto futurista scritto da Luigi Russolo in una lettera del 1913 all’amico e compositore futurista Francesco Balilla Pratella. In esso Russolo sostiene che l’orecchio umano si è abituato alla velocità, all’energia e al rumore del paesaggio sonoro industriale urbano; inoltre, questa nuova tavolozza sonora richiede un nuovo approccio alla strumentazione e composizione musicale. Propone una serie di conclusioni su come l’elettronica e le altre tecnologie consentiranno ai musicisti futuristi di « sostituire la limitata varietà di timbri che l’orchestra possiede oggi la varietà infinita di timbri dei rumori, riprodotti con meccanismi appropriati ».
L’arte dei rumori è considerato da alcuni autori uno dei testi più importanti e influenti nell’estetica musicale del XX secolo
Contributo di
Juan Pablo Macías