Laborintus II
per voci, strumenti e nastro magnetico (1965)
Testo di Edoardo Sanguineti
Composto nel 1965 su commissione dell’O.R.T.F. per celebrare il 700° anniversario della nascita di Dante, Laborintus II prende il titolo dalla raccolta poetica Laborintus di Edoardo Sanguineti.
Il testo di Laborintus II sviluppa alcuni temi della Vita nuova, del Convivio e della Divina Commedia di Dante e li combina - soprattutto attraverso analogie formali e semantiche - con testi biblici e con scritti di T. S. Eliot, Ezra Pound e Sanguineti stesso.
Il principale riferimento formale di Laborintus II è il catalogo, inteso nella sua accezione medievale (come per esempio le Etimologie di Isidoro di Siviglia, anch’esse presenti in quest’opera), che mette in relazione i temi danteschi della memoria, della morte e dell’usura - cioè la riduzione di tutte le cose a un solo metro di valore. A volte le parole isolate e le frasi devono essere considerate come entità autonome, altre volte invece vanno ascoltate come parte della struttura sonora concepita come un tutto.
Il principio del catalogo non si limita solo al testo, ma serve anche da base alla struttura musicale stessa. Visto sotto un certo aspetto, Laborintus II è un catalogo di riferimenti, di atteggiamenti e di semplici tecniche strumentali; un catalogo dal carattere un po’ didattico, come le immagini di un libro scolastico che tratti delle visioni dantesche e del gesto musicale. Le parti strumentali sono sviluppate soprattutto come estensione dell’azione vocale dei cantanti e la breve sequenza di musica elettronica è concepita come prolungamento dell’azione strumentale.
Laborintus II è un’opera scenica; può essere trattata come una rappresentazione, come una storia, un’allegoria, un documentario, una danza. Può essere rappresentata a scuola, a teatro, in televisione, all’aria aperta e in qualsiasi altro luogo che permetta di riunire un uditorio.
Luciano Berio
Contributed by
Juan Pablo Macías