12. Giuseppe Tagarelli
Mal aria, Mal aire, Mal aere, una parola che nel corso dei secoli passa ad indicare, oltre che la causa, una malattia che ha condizionato la vita economica, sociale, politica e culturale della pensiola italiana; un agente invisibile che ne ha improntato la storia. Post-unità erano 600000 i contagiati e 15000 le morti annue, ma i dati statistici non raccontano come la Malaria ha condizionato il paesaggio e la geografia umana. L’antropologo e ricercatore Giuseppe Tagarelli ci regala un racconto storico di una malattia che con una traslazione temporale diventa specchio del Terzo Millennio.
«…questo breve racconto stimola a fare delle considerazioni…la prima è legata sull’attualità farmacologica delle specie vegetali usate in passato per le cura dell’infezione… la seconda che tale corpus di rimedi empirici, rappresenta un prezioso patrimonio di cultura immateriale, spesso improntate da una tradizione millenaria tramandata da generazione in generazione … E perfino la tradizione di affiancare il rito magico all’assunzione del rimedio empirico, trova corrispondenza in un frammento del papiro di Ebers che recita: la magia è efficace con i farmaci, e i farmaci sono efficaci con la magia … »