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Niccolò Lucarelli
31 maggio 2021

25. Niccolò Lucarelli (II parte)

Chris Burden, The Atomic Alphabet, 1980

Seconda parte sulla storia del «controllo militare dei cieli» di Niccolò Lucarelli, un breve excursus sugli sviluppi dei programmi per il controllo del cosmo, campo in cui anche l’Italia è all’avanguardia.
Nei primi anni Ottanta, in concomitanza con la ricerca tecnologica in fatto di guerra aerea, lo Stato Maggiore USA sviluppa programmi per il controllo dello spazio extra-atmosferico, attraverso una massiccia applicazione della tecnologia satellitare in ambito militare. L’Air Force Space Command creato da Reagan nel 1982, fu il primo passo, che ha conosciuto una modernizzazione con l’istituzione della US Space Force, voluta da Trump nel 2019. Il satellite diventa, così, un elemento essenziale per il corretto funzionamento di sistemi missilistici, per la comunicazione fra reparti operativi e per lo spionaggio del campo nemico. Le principali potenze mondiali hanno sviluppato specifici programmi di cyber war, addestrando militari esperti di tecnologia satellitare capaci di controllare e guidare da remoto questi delicatissimi congegni, grazie ai quali, ad esempio, è oggi possibile rilevare in tempo reale esplosioni nucleari, dirigere la “guerra chirurgica” e controllare lo spazio aereo tramite i droni. Non solo, con l’affidamento a sistemi satellitari del controllo di banche date sensibili, anche tanti aspetti della vita civile sono diventati vulnerabili da parte dei satelliti spia.

«Controllando lo spazio, oggi, si controlla la Terra. Per questa ragione, i reparti militari dedicati alla cyber war svolgono anche la sorveglianza contro atti di spionaggio cibernetico…. »


Niccolò Lucarelli (Prato, 1983) laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, storico militare. Collabora con varie testate di settore e con lo Stato Maggiore dell’Esercito.