Data
Posizione Livorno, IT
Pressione
Temperatura
Nuvole
Vento
Umidità
Visibilità
Caterina Iaquinta
12 aprile 2021

20. Caterina Iaquinta

Clemen Parrocchetti accanto ad uno dei suoi arazzi, 1978, Castello di Borgo Adorno (Cantalupo Ligure, AL)

Un racconto su Clemen Parrocchetti, artista milanese laterale rispetto alle narrazioni ufficiali della storia dell’arte, da poco riscoperta grazie alla riapertura di quelli che Marco Scotini definisce gli « archivi ribelli del passato ». Caterina Iaquinta, curatrice dell’Archivio, ci accompagna in un percorso attraverso il lavoro di Clemen a partire dalle premesse che segnano l’incontro tra l’artista e il femminismo, ovvero da quando inizia a costruire il suo spazio di libertà attraverso l’arte.
Siamo negli anni Settanta quando nelle sue tele compaiono cieli, arcobaleni, aquiloni, “trofei solari”, come li definisce Parrocchetti, che creano uno spazio simbolico e positivo di vita per nuovi modi di resistenza alle imposizioni della società moderna, fino ad approdare, nel 1978, a « Le barriere » sia fisiche che mentali che devono essere superate…

«Non è giusto insistere a tenere mezzo cielo al sole e l’altra metà in piena notte, con ben poche stelle! »


Tutti i materiali su Clemen Parrocchetti sono consultabili sull’Archivio d’Aria qui grazie alla generosa courtesy dell’Archivio e della Casa Museo dedicata all’artista.

In collaborazione con Kunstverein Milano, all’interno del programma « Breve incontro »


Caterina Iaquinta (Roma, 1978). Dottore di ricerca in Storia dell’Arte Contemporanea. Ha tenuto seminari e lezioni in varie istituzioni, tra cui Università Cattolica (sede di Brescia), Università Statale di Ferrara e Sapienza Università di Roma. Ha pubblicato saggi e articoli in riviste scientifiche e di settore. Attualmente è docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti (sede di Milano e Roma) e curatrice dell’Archivio Clemen Parrocchetti (Borgo Adorno, AL).


Clemen Parrocchetti (1923-2016), nata Clementina Parrocchetti Piantanida, ha vissuto e lavorato a Milano. Nel 1956 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera e partecipa a numerose personali e collettive. Negli anni Settanta l’artista si lega al femminismo, nella dimensione artistica, ma anche nell’impegno politico; vive un periodo molto intenso che culmina nel 1978 con la sua presenza alla Biennale di Venezia e nello stesso anno al Centro per le Attività Visive di Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Negli anni Ottanta e Novanta sono molte le collettive in Italia e all’estero che la vedono coinvolta. Nel 2019 viene riproposta una parte della sua produzione artistica degli anni Settanta nella mostra « Il soggetto imprevisto. Arte e femminismo in Italia a cura di Marco Scotini e Raffaella Perna », 4 Aprile - 26 maggio 2019, FM, Centro per l’Arte Contemporanea, Milano.