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James Sherry
20 novembre 2020

terre di confine: sono io io e loro? sapere senza o altrimenti (da selfie: poesia & ecologia)

Nel capitolo precedente ho introdotto il ruolo dei verbi, in particolare del verbo ”adattarsi” come funzione chiave della poetica dell’ambiente. Ovviamente noi esseri umani ci adattiamo a quanto ci circonda. I termini e le condizioni della biosfera richiedono sempre la nostra attenzione. Il nostro futuro in quanto specie sarà determinato da quello che faremo a ciò che abbiamo intorno nei prossimi decenni, al fine di evitare che questi diventino eccessivamente aspri. Un modo vitale per adattarsi è iniziare a passare dalla sola rappresentazione di ciò che ci circonda allo scrivere attraverso molteplici mezzi che incoraggino le identità di individui e gruppi ad adeguarsi. Ho fatto notare che l’effettivo interesse personale e la probabilità sono connessi. Si tratta di un vecchio adagio. Le condizioni cambiano in modi difficili da prevedere. Azionano il modo in cui parlo, scrivo e penso riguardo a me stesso, ai miei amici e a ciò che mi circonda. Gli esiti nei grandi sistemi sono più prevedibili che nei piccoli sistemi, con le loro configurazioni bizzarre e anomalie ad alto impatto. Quindi, la poesia migliora le loro corrispondenze scrivendo in termini di gamme di esiti sulla scala linguistica. Possiamo pensare in termini di probabilità e costruire una o più culture attorno ad esse. Anche le frasi più predittive sollevano domande che richiamano intere gamme di significati.

“Il confine tra Stati Uniti e Messico es una herida abierta [una ferita aperta] dove il terzo mondo si scontra contro il primo e sanguina. E prima che si formi una crosta, avviene una nuova emorragia, la linfa vitale di due mondi che si fondono per formare un terzo paese, una cultura di confine” Gloria Anzalduaia. Borderlands, La Frontera

Mentre Gloria si concentra sulla sofferenza della cultura di confine, io vorrei anche delineare quest’ultima come come un’area fertile di cambiamento e di interazione reattiva. Ostacolando l’adempimento di modelli ambientali di cultura che supportano il cambiamento, l’umanesimo dell’entroterra dipende dal rafforzamento della separazione tra me e tutti gli altri. Anche il daoismo presenta un mondo yin/yang diviso da una linea ondulata, una sottile separazione di un confine che in realtà è attivamente interattivo. Che cosa traspira attraverso quelle terre di confine tra individui e concetti? Le strutture interne costruite per difendere le prerogative di classe, genere, abilità e razza, oltre a limitare le identità ad agende politiche preselezionate e a personaggi artistici, come il poeta, impediscono anche la consapevolezza della connettività ecologica. Per evitare:

• un’errata rappresentazione autocratica del valore nell’interazione sociale, nella politica e nella cultura,

• il sistema chiuso dell’Oggettivismo di Ayn Rand nei circoli finanziari e politici di destra,

• un’adesione a punti di vista che trattano l’esclusione come necessaria alle loro convinzioni,

• una disfunzione narcisistica tra poeti e

• visioni eccessivamente semplicistiche dei confini rappresentati solo come ciò che non siamo, una linea che separa me da quello che io non sono,

espandere la nostra percezione dei confini diventa sempre più imperativo. “Terre di confine” mostra come, in alcuni dettagli a confronto, gli individui e il mondo si estendano gli uni verso l’altro come parte dei flussi bidirezionali da e verso organismi, gruppi e luoghi nella scrittura.
Confine/confini/sconfinato,
avvicinarsi/accostarsi/entrare,
margini/marginalizzano e connettono con numeri di pagina,
limiti/limitati raggi/scorciatoie
rafforzano connessioni,
linee di proprietà/allineano/conformano.
Lascia resettare ai gruppi gli assunti
su come i sostantivi e i verbi proliferino in inglese senza dirci cosa farne. In quale modo affrontare un discorso più specifico come inibizione che si avvicina ai confini?
Come posso rivolgermi a te?

Per liberare la scrittura al fine di esplorare ciò che è stato escluso, bloccato e cancellato da ampie descrizioni dell’entroterra, le zone di confine si adattano più efficacemente attraverso i loro componenti rispetto ai confini di proprietà. Assorbono la differenza. Diffondono e diffrangono spinte culturali reindirizzando i simili verso differenze che possono essere assorbite avvicinandosi all’altra parte. Le zone di confine si connettono l’una all’altra attraverso composizioni dense che si sovrappongono a insiemi compositi come noi. I bordi si adattano, interagiscono e addirittura creano, poiché lì la variazione è più evidente, in quanto noi organismi vediamo attraverso la differenza.
Bordi della cornice come oggetti che hanno una larghezza,
una profondità, un’altezza e un’estensione nel tempo,
anche bordi del bordo.
Che cosa sta succedendo
in quello spazio di mezzo
che può allearci?
La prosa diventa poesia
e ritorna anche ad essa:

Terre di confine
si gonfiano da linee unidimensionali
attraverso il modello composito di
cose che includono molecole,
nomi, individui, nazioni,
ecosistemi. Quando affermiamo
che un organismo esiste, possiamo dire
lo stesso per tutte le sue parti o solo quando esse
si uniscono in quella conosciuta
identità che gli individui costruiscono
con le cose e con i sé? La scala
vacilla nella percezione
ma persiste. I confini si espandono
se pensiamo ad essi.
Si può dire che una persona
esiste, può essere descritta nelle sue parti,
e può anche essere cosciente. Ma
il mio braccio è cosciente? Un polpo
si può definire cosciente, e
vi è una maggiore probabilità
che la coscienza si estenda
alle sue braccia attraverso il suo distribuito
sistema nervoso, rete distribuita, popolazioni.
(Op. Cit. Other Minds. 84,5 e 104,5)
Il mio cervello è scuro
dentro al mio cranio, ma le connessioni
mi riempiono di luce.
«La verità è che tutti abbiamo arti fantasma sovrapposti a quelli reali. » (ibid.):
Il cervello controlla l’attenzione.
Il miglioramento dei segnali selettivi
controlla il corpo.
Giro la testa per sentire meglio
ma la tua faccia resta dov’
era nonostante io mi muova.
Prova.
L’esistenza nella mente
estende
l’esistenza del corpo.
Il mio genere trasferito:
mi sembra di essere lì
come
il braccio del comandante Nelson,
una presenza illusoria!
(Richard Graziano. « How Phantom Limbs Explain Consciousness ». The Atlantic. 020116)
La prosa diventa poesia mentre noi,
mentre noi attraversiamo le terre di confine..

La metafora del limite, derivata da un modello di proprietà, protegge e separa impietosamente, i cartelli Non oltrepassare sono inchiodati ogni pochi alberi. Gli scritti egocentrici e sociocentrici della poesia romantica e modernista avvicinano i confini lineari e quelli personali per suscitare emozioni più profonde. Attraverso istituzioni come il matrimonio, la guerra, il lavoro gratuito e la schiavitù, le persone svolgono sia una funzione di schiavi che di esseri sensibili.
“Esiste qualcosa che non ama i muri.” (Robert Frost, “Mending Wall”)

Estendendo il conflitto di Frost alla proprietà, la nozione di linea di confine di Susan Howe rifrange molteplici caratterizzazioni delle terre di confine attraverso la storia. La Howe rifinisce i modi in cui un individuo è separato da un altro. L’alienazione (dis)connette le persone da loro stesse, dai loro gruppi, dalle loro nazioni e dalla biosfera. Ne deriva un confine di identità chiaro e luminoso, diverso per ogni persona in ogni condizione, che protegge i limiti dell’organismo; una compenetrazione sfocata, invece, è di solito quanto di più vicino alla realtà. Susan Howe include la scrittura in questo confine.
« segno/confine/baluardo… » (The Secret History of the Dividing Line. Telephone Books, 1978.)

Non c’è motivo di pensare divisioni nette se non per proteggere te stesso e i tuoi cari. Il virus Covid-19 rende a me evidente questo duplice scopo quando rimango a casa per proteggere la mia salute e quella delle altre persone appartenenti alla mia comunità. Con un solo gesto parlo per me e per gli altri. Mentre mi proteggo, mi espongo alla tirannia, lasciando avanzare i miei gruppi estemporaneamente. Il rischio di perdermi in me stesso in questa situazione è l’aspettativa più probabile. Anche questa è una scrittura multidirezionale.
Corona Shadow
Boccioli irrompono dalla foglia nuova
Ombre di nuvole spazzano le colline
Il loro momento di oscurità minaccia
Niente fermerà la nostra primavera

Le regioni in cui due o più entità si connettono difficilmente appaiono come una linea unidimensionale. Laminate e in evoluzione come le identità, variabili e sequenziali come la sintassi, collegate e simultanee come le situazioni, le terre di confine compongono vite. Sono esse stesse dei luoghi e orientano la nostra attenzione verso le azioni compiute in esse. Consideriamo come i fasci di canali che collegano gli individui con i loro ambienti circostanti, composti a loro volta da connessioni di diverso tipo, attraversano le membrane del sé, dell’immagine di sé, del corpo, dei comportamenti e dei pensieri verso gli ecosistemi circostanti di altri organismi, altre cose composite e altri modi di pensare.
Ti conosco adesso, ma più tardi sarai un estraneo.
Ti amo per sempre eccetto quando mi infastidisci.
Per favore, vieni a lavorare per me
finché non commetto un errore e ti licenzio.
Commercia con il mio paese finché non ottieni
un vantaggio. Allora possiamo fare una guerra per
trarre profitto dalla sofferenza del nostro popolo.
Ho bisogno di te quando ho fame.
Sicuramente conosci queste storie.

Il suolo ci permette di attaccarci;
il mondo permette l’illusione del distacco.
L’attaccamento ci permette di sfuggire all’illusione
dell’esterno; il distacco ci permette
la fuga dai confini. Il sé
è l’atto di bilanciamento da raffinare.
(rielaborato da Bruno Latour, Down to Earth. Polity Press, 2018, 93.)
Ho riflettuto e ora mi piace
la mia riflessione, forse anche troppo.
La deposito nella parte posteriore della mia mente
ma torna senza volerlo.
Dall’altro lato della strada ho visto la sua testa nera
frantumata contro la vetrina della riflessione.
Vedere una cosa attraverso un’altra:
rifrazione e riflessione
operano attraverso le terre di confine. Metti una matita
in un bicchiere d’acqua. Vedi la giraffa.
Lo spazio verso lo specchio cambia mentre inclino la testa.
*« Credo che nel guardare alle cose spirituali noi siamo come ostriche che osservano il sole attraverso l’acqua e ritengono quell’acqua densa la più sottile delle atmosfere. » (Moby Dick, « The chapel ». Planet eBook. 73)

I confini sono una componente essenziale dell’identità umanista, e sicuramente dell’identità nazionale. Le frontiere aperte, superficialmente una buona alternativa ai muri di confine, cedono il controllo del governo a corporazioni indifferenti ed arriviste, i cui confini, il velo societario, sono altamente difesi e molto più difficili da definire e violare. Quando il potere dello Stato viene a mancare, sopravvivono solo il commercio, le sue prerogative e le sue battaglie con il lavoro. Attraversare i confini diventa una transazione finanziaria, permeabile dal capitale, facilitando « il libero flusso di capitali attraverso la superficie del globo ». (David Harvey. The Condition of Postmodernity. Blackwell, 1989. 271) Allo stesso tempo, gli attraversamenti di confine diventano limitati al valore del lavoro, all’associazione di singoli cittadini. I rischi di un’iniziativa umana di governo esclusivamente corporativo consistono in accordi multilaterali di lavoro e commercio, in base ai quali molteplici interessi - individuo, classe, settore corporativo e stato - vengono negoziati da quelle stesse organizzazioni che rispondono ai bisogni dei cittadini. Gli Stati mediano le differenze tra i cittadini. Anche in questi giorni, in cui lo Stato sembra legato esclusivamente ad interessi di natura mondiale, il lavoro e gli individui detengono ancora un posto a tavola. In una certa misura lo stato sostiene gli interessi dei lavoratori nelle trattative con i datori di lavoro. Pertanto, lo Stato resta un intermediario necessario per i cittadini.
« Le feroci resistenze di classe e quelle tradizionali alla modernizzazione capitalista in Europa, d’altro canto, hanno reso i movimenti intellettuali ed estetici del modernismo molto più importanti in quanto punta di diamante del cambiamento sociale, dando all’avanguardia un ruolo politico e sociale ampiamente negato negli Stati Uniti fino a dopo il 1945 ». (Ibid.27)

Nell’approfondimento di questo problema delle terre di confine, l’isomorfismo continua ad essere uno strumento prezioso per comprendere le complicazioni di tali territori. L’isolamento del corpo dell’individuo è rispecchiato nelle identità politiche istituite nel XVII secolo. Con la pace di Vestfalia
“…le vecchie forme di deferenza gerarchica furono pian piano abbandonate. Fu istituita l’uguaglianza intrinseca degli stati sovrani, indipendentemente dal loro potere o sistema interno ». (Henry Kissinger, World Order. Penguin, 2014. 25) Kissinger, scrivendo in merito alla pace di Vestfalia, la quale aveva stabilito la nozione di sovranità nazionale, travisa quasi tutte le questioni primarie coinvolte. (http://peaceofwestfalia.org/?page_id=147) Più o meno nello stesso periodo, Descartes scriveva « cogito ergo sum » e le Compagnie delle Indie Orientali, costituite in Olanda e Inghilterra, ricevevano i diritti per isolare le loro attività commerciali dal controllo politico diretto e dalla concorrenza. Il confine rimane una crosta..

Anche i limiti di proprietà lineari e i confini nazionali sono più che creazioni unidimensionali, stabilite sulla base di accordi legali, caratteristiche topologiche e differenze culturali. La maggior parte delle nazioni sostiene il diritto alla proprietà privata, ma le leggi variano all’interno delle nazioni. Ci sono diritti associati al tempo come il prestito e l’eredità. Ci sono diritti aerei e diritti minerari. Ulteriori complessità sorgono quando la proprietà viene minacciata: la paura, la rabbia; la proteggiamo come fosse parte del nostro stesso corpo. Immaginiamo noi stessi delimitati da una linea; non attraversarla, non toccarmi, argh!

Queste situazioni varie riguardanti le interfacce tra le cose - muri di cella, muri domestici, confini disciplinari, solitudine e confini dell’ecosistema - non sono facili da gestire con singole restrizioni. Le teorie culturali e la maggior parte dei testi di ecologia qui citati attestano la materialità della rete di connessioni tra queste spesse terre di confine: atomi, geni, cellule, corpi, pensieri, comunità, istituzioni, nazioni ed ecosistemi che si muovono liberamente in scala. Il modello ambientale delle terre di confine contiene sempre qualcosa che possiamo indicare, ma non è che un nome come un altro. Non è una linea unidimensionale tratteggiata che separa me e te. Ogni persona percepisce il confine in due spazi separati ma interdipendenti: lo spazio che influenzano e lo spazio che vedono. (rielaborato da Jakob von Uexküll. A Foray into the World of Animals and Humans. University of Minnesota Press, 2010. 54-63) Il contributo dato da Uexküll per quanto riguarda l’umwelt, che significa ambiente, si concentra sulle « basi biologiche che si trovano nell’esatto epicentro dello studio sia della comunicazione che del significato nell’animale umano [e non umano] » (Thomas A. Sebeok.“Foreword”. Contributions to the Doctrine of Signs. Lisse, Netherlands: Peter de Ridder Press, 1976. 93) Uexküll è spesso considerato il fondatore del pensiero post-umanistico.
Abbiamo dimenticato la terra di mezzo che si chiude rapidamente tra predatore e preda, amore e odio, trasparente e opaco, unità e frammento? Si chiude rapidamente! Abbiamo distrutto quello spazio provvisorio per preservare ciò che abbiamo confuso con noi stessi?

Le connessioni materiali e multiple che compongono i confini ambientali sono tanto multidimensionali quanto il magnificato mondo interno della mente umana nel modernismo. Piuttosto che cercare di inventare una generalizzazione o una definizione di confini, ecco alcuni modi esemplari di considerarli:

  1. Le connessioni attraverso i confini possono essere, da un punto ad un altro, come il sussurrare una poesia all’orecchio, distribuite su più canali contemporaneamente, come i social media, e trasmesse mediante la tecnologia cellulare o la radiazione solare
  1. Incredibile connettività txt.
    Ho mancato quel 与 fatto di scaglie, quel pesce
    che si è defilato dall’esca. Due volte!
    È scivolato nei voti per loro,
    sopprimendo le schede elettorali dei Browns.
    Sì, così si può
    scrivere in due direzioni in contemporanea.
  1. Il confine palpabile e misurabile tra la mia mano che tocca la tua. Il suo calore, il tocco, corre lungo il braccio, focalizza gli occhi, apre i capillari, abilita le connessioni con la biologia, la legge, il sesso e i segni.
  1. Un gusto che soffri
    Dove la fiamma finisce
    Variazioni, anche se una soltanto.
    Differenze collegate per assonanza,
    rima, quelle parole diverse,
    come « sei sorelle ben pettinate » in
    ambientazione, prosodia, logica e pagina.
  1. I molti strati della pelle (i tre strati principali, gli strati multipli e quelli minori), i vasi sanguigni, i nervi, i capelli, il grasso, il tegumento. Bacio la tua guancia ricoperta di batteri. Le mie labbra si bagnano attraverso strati di temperatura crescente, feromoni più densi, resistenza della tua mente anche quando vuoi quel bacio sulla tua guancia.
  1. La Senna dove finisce la luce del sole
    No, guarda, tramonta anche qui!
  1. L’oppressione dell’Altro
    spinge con forza in una direzione.
    Le risposte all’oppressione -
    la connessione nelle comunità nere,
    l’affermazione delle terre del sud,
    il femminismo monolitico e l’omosessualità,
    la sottomissione, l’interrogarsi
    in modo dialettico, il riconoscere
    la disabilità universale, la coscienza
    affermata, la molteplicità -
    contraddicono una visione unitaria del sé,
    della società e del pianeta
  1. Le connessioni indirette di
    un riferimento quando comunichi
    qualcosa che hai fatto ad un amico.
    A cui. Le parole sono state
    pronunciate ed è difficile
    ritrarle poiché il discorso
    è materiale, ricordato, archiviato
  1. Tra « tenore e veicolo » di I. A. Richards, tra « source e target » di Lakoff, i connettori trasportano luce gettata, cani neri, pazienti eterizzati e palcoscenici del mondo tra settori del cervello e parole del testo
  1. Personaggi dei romanzi
    che parlano l’uno
    con l’altro sui prati
  1. Il suolo ci permette di attaccare noi stessi e le nostre piante mentre il mondo, troppo con noi, provoca distacco. Gli attaccamenti fanno evaporare l’illusione di un grande essere là fuori. Il distacco ci aiuta a rifuggire il miraggio del confine. (Latour modificato)
  1. « Un impermeabile verde scuro in cui si è imbattuta » (Zhao Si)
    Far fuoriuscire un bicchiere d’acqua travolge il labbro.
  1. I moscerini della frutta danzano fuori dalla nostra porta.
    Ti sorprendo a dirlo di nuovo,
    di nuovo devi essere da qualche parte per dirlo sul serio.
    Un selfie mostra cosa
    era presente dietro e intorno a te.
  1. Le connessioni intermittenti ma regolari
    degli esattori che arrivano, l’operatore che riceve il pedaggio, il cestino delle offerte che passa, la data che ti aspetta.
    La connettività viola il confine
    personale/sociale collegando molti a molti
  1. C’è qualche connessione
    tra uno schermo che carica
    e un ricordo?
    Ce n’è qualcuna?
    Dalle una forma!
  1. Le forti connessioni della maternità,
    le connessioni più deboli eppure ancora materiali della paternità,
    le connessioni dell’amore,
    chiaramente materiali e basate sullo scambio
    di fluidi, sui beni mobili e sul valore d’uso, le diverse
    connessioni di amicizia supportate da vari ruoli
    come relazioni lunghe, lavori
    e interessi, amicizie:
    enjambment dovuto ad altre amicizie
  1. Destinazione divina nei tuoi occhi
    Da qualche parte io, noi, loro: paradisiaci host-
    ess cupcakes
    che sperano di non venire rimpiazzati
    da twinkies.
  1. Il modello collega personaggi in teatro, attori su palcoscenici politici e fantasmi che perseguitano le nostre cose dimostrabili e quelle che esistono più saldamente nel linguaggio e nella sensibilità, le connessioni tra le linee di pensiero che la scienza dimostra e quelle che non convalida.
  1. Quanto lontano devo
    andare per arrivare
    dove sei tu
    per potercene stare qui?
  1. Le forti connessioni di un uomo nero con il dolore quotidiano e l’orgoglio del suo colore. Le caratteristiche di quella connessione - prestazione lavorativa, stabilità familiare, l’altezza della sua cintura - quando il dolore sfocia nell’insicurezza, ciò di cui si parla come colore. La resilienza al dolore storicamente modellata dalla comunità
  1. Spinto dal timore della distinzione
    « Ad ogni modo l’immagine entra » (Audre Lorde)
    “La perversione
    di separazione, isolamento « , (Amiri Baraka)
    « Un approccio intensamente inclinato … » (Edward Bland)
  1. Noi ebrei abbiamo imparato la lezione. Prima pastori, poi millenni di separazione dalle società cristiane. Cercando di connettere e collegare i confini in Europa, ci siamo uniti all’élite e alle classi lavoratrici. Il confine si riafferma nell’olocausto e gli ebrei fuggono in Palestina, negli Stati Uniti, in Argentina. Ora Israele riproduce quel confine europeo con un muro per proteggerlo da quegli stessi palestinesi di cui porta il nome la terra. Il muro ignora la cittadinanza, i legami familiari, i diritti umani per proteggere singoli, minacciati, corpi ebraici, la produttività corporativa e il cadavere dello stato. È necessario riconnettersi nonostante i rischi di minacce alla vita e alla tribù.
  1. Una generazione boomer che protegge la verità a tutti i costi
    genera una generazione intenta a non nuocere a tutti i costi.
  1. Le connessioni di giovinezza ed età, rabbia e paura,
    potere e privilegio, sesso e amore che
    reiterano l’identità binaria!
  1. Bellezza connessa a scelte arbitrarie, e
    a modelli di propagazione del calcio, e
    a regni di possibilità matematiche, e
    all’economia dalla nostra disponibilità a scrivere
    attraverso segnali di attivazione e inibizione
    attraverso l’aria, la mente, con la luce, in un casuale
    posizionamento del colore sulle sue piume,
    come in poesia inibiamo la grammatica
    attraverso connettori alla politica,
    eliminando l’articolo,
    agli apostrofi metrici,
    all’aggiunta di prosodia, attraverso cui
    i lettori risvegliano la loro consapevolezza.
  1. Ho scritto una poesia personale attraverso di me
    una poesia sociale attraverso di loro
    un’eco-poesia attraverso i piedi
    connettendole con una quarta linea.
  1. Collegamenti bi-direzionali di genere.
    Uno sport brulica. Con quanta forza
    distinzioni di classe e quotidiane
    attività determinano e
    ristabiliscono connessioni
    per costruire una rete sociale,
    confini flessibili.
  1. Il tuo sé non è un’unità singola;
    Scrittura bidirezionale: è questa l’intera poesia,
    perché potrebbe seguire qualsiasi parola.
    È solo un fatto di scrittura
    e se obietti che una parola/nozione perfetta
    o un qualche sinonimo dovrebbe venire dopo
    allora non hai prestato attenzione.
  1. Le connessioni intermittenti con l’identità corporativa sono rafforzate da marketing, pubblicità e pubbliche relazioni. I leader cercano di creare connessioni tra i lavoratori e la direzione mentre recidono le connessioni tra i lavoratori che consolidano le loro comunità. Le catene di distribuzione imitano i legami familiari e l’ecologia forestale, così come le vie del commercio degli schiavi. (Fred Moten)
  1. L’identità corporativa collega consumatori e fornitori di prodotti all’ente corporativo che agisce come un organismo, agisce come una città, agisce come una mente. (Marsilio da Padova)
  1. Le connessioni sono nomi
    fatti di componenti
    e zone demilitarizzate sovrappopolate
    da far sparire la mancanza
    e creare desiderio
    come tutte le cose connesse
    e simultaneamente separate,
    una caratteristica del linguaggio.
  1. « I don’t remember. » (Cure)
    Produttività ossessiva
    ricapitola il sé.
  1. Le connessioni attraverso i confini tra una poesia e l’altra, entrambe scritte da me. Le connessioni e le terre di confine tra le poesie che ho scritto io e quelle che hai scritto tu. Le connessioni e le frontiere sociali tra un poeta e un gruppo di poeti, casuali e formali, connessioni attraverso i confini sociali tra poeti e un gruppo di non poeti, muri tra poeti e mercati, connessioni e muri (terre di confine) tra poesia e società, connessioni fatte qui tra la poesia e la biosfera, quanto sto scrivendo qui e dicendo adesso connettendomi con te!
  1. Usi multipli della stessa cosa,
    pinze per aprire e chiudere,
    collegano funzioni che altrimenti
    sarebbero state diverse, là fuori sul campo
    e dentro alla testa insieme:
    enjambment come connessione mentale
  1. I collegamenti non esistono solo ai bordi delle entità. Molti partono dalla funzione centrale dell’amore, della famiglia, del flusso sanguigno, della proprietà e della poesia di un individuo. Le connessioni dell’interno con l’interno sono cruciali per l’organismo tanto quanto quelle che partono dai margini delle entità, perché ogni organismo è composto da molteplici parti collegate.
  1. Ancora una poesia qui!
    Se la scrivi, allora
    siamo una cosa unica, l’
    enjambment del sesso.
  1. Questi sono i miei confini personali
    Non attraversarli…
  1. Alcune cose sono collegate e funzionano insieme come una forchetta e gli spaghetti. Alcune sembrano essere collegate rientrando in una categoria correlata ma la connessione non è funzionale, come quella tra una forchetta e una banana. Alcune cose potrebbero essere funzionalmente correlate ma di solito non vengono utilizzate contemporaneamente, come un martello da carpentiere e uno da fabbro. Alcune cose non sono funzionalmente correlate e non appaiono insieme, come un canguro e un martello. Alcune cose sono funzionalmente non correlate ma hanno altre relazioni come una giraffa e una matita: ricorda le connessioni con il bicchiere d’acqua.
  1. Irrompere ed entrare nel mio paradiso, soffrire nel mio dominio: ricorda al predicatore che la vita è energia in eccesso. Il surplus di energia fonda &&& provoca il riscaldamento. Perché voglio sostenere quell’immagine, quel paradiso di vetro che la poesia dovrebbe trasformare in sabbia?

Le terre di confine composte in questo modo diventano porose e permeabili, spaventose per il sé che si difende con veemenza. Sono difficili da contemplare in quanto unità poiché composte di connessioni diverse, caratteristiche diverse. Eppure sono un luogo comune inosservato.
Il poeta vede accadere questo e protegge la loro lirica.

Biologia e psicologia connettono lo stesso organismo in modo diverso. Come arrivo quindi ad essere solo uno? Io sono moltitudini. Possono essere riunite, designate insieme. L’epistemologia che separa in modo esclusivo non è un nemico ma è intesa come lineare e se rimane esclusiva mette a rischio il futuro del pianeta.
Tieni stretti i tuoi pregiudizi per vedermi essere noi.
Taglia le tue connessioni ma continua ad apparire orgoglioso.
Se spingi i tuoi pregiudizi verso di me,
possiamo essere noi?
Posso essere noi,
non regalmente, ma compositamente?
L’uno è ancora due (sé e l’altro)
più uno (te stesso per come ti vedi),
società, habitat e connessioni.
Il quartetto del modello ambientale
mette in discussione l’identità singolare e binaria.

Inversamente, la nozione umanista di connessione difende la proprietà privata, l’identità personale unica, i confini lineari e l’accumulazione di capitale dietro a quei confini.

« accumulo di terra mantiene lavoro domestico gravando lavoro infantile in casa linea di riserva alimentare appartenente a elaborato isolamento »

(Myung Mi Kim. « [accumulation of land] » Penury. Omnidawn, 2009.)*

Individui e gruppi hanno diritti su ciò che possiedono in virtù delle energie e delle risorse spese, ma non a spese del collettivo. È una legge consolidata nella maggior parte delle giurisdizioni. La descrizione ambientale del confine non minaccia necessariamente la proprietà privata, dal momento che non è mai stato realmente applicato un utilizzo della proprietà “libero e privo di restrizioni”. « È importante tracciare una netta distinzione tra una rivendicazione di proprietà e un diritto di proprietà. » Ma l’individualismo derivante dalla resistenza all’industrializzazione si è sviluppato al punto che l’oligarchia non consente più alle leggi dello stato di proteggere da sole la loro proprietà. (Jeffrey Winter. Oligarchy. Cambridge University Press, 2011. 21,22)
Quindi Trump, Putin, Xi, Modi, Erdogan, Sisi, Orban, Duterte: vi passo le loro foto.

La poesia dei soli sé, la poesia della sola società, la poesia dei due e la poesia della sola natura supportano la prospettiva centrale del capitale contro visioni multiple, variegate e quaternarie delle terre di confine. La poesia della natura e la poesia della natura e degli individui supportano la prospettiva centrale dell’uomo contro la natura. L’estensione delle metafore capitaliste all’arte, all’identità, presenta un rischio per il pianeta, consentendo un uso indiscusso delle risorse senza riconoscere le interazioni che ne derivano. Tuttavia sarebbe difficile escluderle immediatamente poiché permeano il nostro uso del linguaggio, per quanto io possa stare attento.
I confini ambientali sono semipermeabili come il resto della rete. Il suo sistema è chiuso ma accessibile tramite programmazione. (Niklas Luhmann. Ecological Communication. Tr. John Bednarz Jr. Polity Press, 1989. 44-51)

E perché i sé dovrebbero essere più inviolabili sotto il capitalismo? I proprietari terrieri timorosi pensano che i loro sé debbano essere infrangibili, identificandoli con un valore stabilito come gli stati con l’aspetto di proprietà, come gli stati nazione. La poesia dovrebbe forse imitare la proprietà e lo Stato? (Quando come editore cambio idea e voglio che gli accademici che citano le mie pubblicazioni paghino per il diritto alla ristampa?) Esistenzialmente, i valori della proprietà fluttuano. I fatti riguardo ai valori variano. La storia mostra poco valore immutabile oltre la narrativa. Dove viene lasciato il difeso, immutabile sé? La vera natura selvaggia è lo spazio tra di noi.
« e la cosa migliore che tu possa fare
è tagliare un calzino a metà
e provare a creare qualcosa
che io vorrò avere. »
–Marie Buck


Traduzione: Viola Cateni