9’43mn
0:00 – 0:45: Siamo spazio - Agathe Rosa, 2021 1
0:46 – 1:33: Vento – Agathe Rosa, 2021
1:34 – 2:31: Alta atmosfera: Fasce di Van Allen2 ( – Chorus registrato dal satellite Cluster 2, dati scaricati il 9 luglio 2001, Donald A.Gurnett (University of Iowa) 3
2:32 – 3:57: Rotazione della Terra - Registrazioni audio spaziali originali fornite per gentile concessione dalla NASA e Prof. Donald A. Gurnett, Carver/James A. Van Allen Prof. of Physics Department of Physics and Astronomy (University of Iowa) 4
5:58 -9:43: Rotazione della Terra – Registrazioni audio spaziali originali fornite per gentile concessione dalla NASA e pulizia delle bande di frequenze molto strette da Agathe Rosa
-
Testo originale: Autant que cela puisse sembler surprenant, il est nécessaire de se cacher pour re-devenir espace. À la surface de l’être, existe une région où dialoguent l’intime et le manifeste. Des mouvements imperceptibles et oscillants y sont nombreux, si chargés d’hésitation entre ce qui souhaite se montrer et ce qui souhaite se cacher. Il en est de même pour chaque espace. Et invisible à la face du ciel et loin des solides cachettes de la Terre, l’intimité se situe dans les heures creuses, à la lisière de la matière ou lorsque notre regard se dérobe, dans l’ombre de notre dos. Pour entrer en résonance avec un espace, il est alors nécessaire de le devenir. ↩
-
Fasce di Van Allen: https://it.wikipedia.org/wiki/Fasce_di_Van_Allen ↩
-
ll “chorus” è costituito da brevi toni a frequenza crescente che suonano come il coro di uccelli che cantano all’alba, da cui il nome « coro » o « coro dell’alba ». Il coro sulla Terra è generato dagli elettroni nelle fasce di radiazione di Van Allen della Terra. Una volta generate, le onde del coro influenzano i moti degli elettroni attraverso un processo chiamato interazione onda-particella. Le interazioni onda-particella disturbano le traiettorie degli elettroni della cintura di radiazione e fanno sì che gli elettroni colpiscano l’atmosfera superiore. ↩
-
Queste onde radio possono essere catturate dallo strumento appositamente progettato noto come « interferometro astronomico ». Questo dispositivo può convertire le onde radio nella frequenza all’interno della gamma dell’udito umano (20 - 20.000 Hz). Voyager e Hawk-Eye sono tra le molte sonde che registrano suoni spaziali. ↩